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Immagine del redattoreBassi Garden

PALUDARIO PER TRACHYCEPHALUS RESINIFICTRIX

Aggiornamento: 6 apr 2022


"Quando la passione per la natura entra in contatto con la mano dell'uomo, diventa magia"

-Michael Bassi-


In questo articolo andrò a mostrarvi in modo figurativo il paludario che assieme ad Andrea di Dre_Vivariums abbiamo realizzato per un gruppo di Milk Frog, nome scientifico Trachycephalus resinifictrix, paludario adibito all’allevamento e alla riproduzione di queste fantastiche rane Amazzoniche che tanto amo.

Partiamo dalle basi, ovvero il terrario, marca Terratlantis, misure 60 cm di lunghezza 45 cm di profondità e 60 cm di altezza. Un ottimo terrario e delle ottime misure per poter creare tutto ciò che questa specie ha bisogno, da piante a foglia larga e rampicanti e corsi e giacigli di acqua. In fondo a questo articolo trovate anche il link per la scheda di allevamento dedicata alla specie.

Questa tipologia di terrario è dotata il tetto in rete, ante battenti e feritoie frontali inclinate a 45° che aiutano il ricircolo di aria all’interno del terrario. Una base di circa 15 cm di altezza per tutta la profondità e la lunghezza è sigillata in modo da poter contenere dell’acqua così da poter ricreare direttamente all’interno del terrario un piccolo corso di acqua.

l’interno del terrario è stato preparato con uno sfondo in 3D adatto ad immagazzinare acqua e aiutando quindi le piante a radicarsi dentro, dei tronchi e rami sono stati incastrati all’interno

dello sfondo così da fornire degli appigli per le piante e le rane. Sono state create anche delle apposite liane dove con il tempo cresceranno muschio e piccole piante ed aiuteranno nell’espansione della vegetazione aerea che tanto è importante per questa specie di rane. Come tronchi è stata usata un intera radice di mangrovia lavorata e divisa.


PIANTE


Per questo paludario sono state usate queste tipologia e varietà di piante:

  • Neoregelia (diverse specie)

  • Cissus amazonica

  • Nephrolepis cordifolia

  • Microgramma vacciniifolia

  • Pilea glaucophylla

  • Pilea depressa

  • Ficus pumila (due differenti varietà)

  • Marcgravia sintesii

  • Mimosa pudica

  • Calathea roseopicta

  • Muschio di Sfagno

  • Hydrocotyle leucocephala

Le bromelie aiutano con la loro riserva di acqua interna, le piante rampicanti fungono da copertura sia dello sfondo ma anche come riparo per le rane, Hydrocotyle leucocephala formerà una flora all’interno della zona d’acqua è una pianta di rapida crescita e molto facile da coltivare, aiuterà le nostre giovani rane a non annegare oltre che a sintetizzare l’azoto dovuto alle deiezioni.

FONDO

Come fondo è stata usata della torba per piante acide e della fibra di cocco per aiutare a mantenere l’umidità, attorno ad alcune piante è stato posizionato anche del muschio sfagno sempre per un fattore di umidità. Una volta che l’intero ecosistema di piante sarà partito e comincerà la crescita il risultato finale sarà un angolo di foresta amazzonica in piena fioritura. Sono stati introdotti anche degli onischi e collemboli per rendere automatica la pulizia di eventuali deiezioni e per fertilizzare il terreno e aiutare la radicazione delle piante. Delle foglie secche sono state inserite in un secondo momento per creare un micro habitat per questi insetti detrivori. Creando così un fondo attivo, da non confondere con un bio-attivo.


Per poter creare la zona d’acqua è stato creato un doppio fondo, dove l’acqua circola senza problemi sotto la zona terrestre e non a contatto con essa. Questo ha permesso di non utilizzare uno strato drenante: l'acqua in eccesso finirà semplicemente di sotto e verrà raccolta dalla

pompa che non avrà mai bisogno di manutenzione poiché la parete di fibra di cocco della zona acquatica filtra detriti e deiezioni lasciando passare solo acqua pulita. Un tunnel in sughero cavo è stato posto sotto l’uscita della cascata per creare una piccola corrente di acqua, oltre a creare un ambiente acquatico naturale. Sono state posizionate delle rocce varie e una roccia vulcanica. Le piante per la zona acquatica servono ad evitare l’annegamento delle giovani rane e per creare della vegetazione acquatica abbastanza fitta per una zona di riparo e relax.


ILLUMINAZIONE


Come impianto di illuminazione per questo paludario sono state usate delle plafoniere top di gamma nel settore, ovvero le Skylight, per la precisione 3 plafoniere MID-30 dimensioni: 180 mm lunghezza 120 mm larghezza. Con una potenza di 9,6w e un flusso di luce di 800lm, la temperatura del colore della luce è di 7000 K, ideale per questa tipologia di ecosistema. Queste lampade a led hanno un spettro completo ovvero erogano tutti e tre i colori principali Blu, Verde e Rosso, per una fitostimolazione perfetta delle piante, anche di quelle acquatiche. Non creano disturbo alle nostre rane che vi abiteranno.

Come detto prima per questo set-up ne abbiamo utilizzate 3 sempre su consiglio di Andrea, così da riuscire a coprire al meglio tutta la base del terrario e anche la parte acquatica (che ha sempre bisogno di qualche lumen in più). Questa tipologia di lampade sono eterne e con ben 2 anni di garanzia, non le dovremmo sostituire per un eventuale esaurimento come capita con la maggior parte delle lampade per rettili.


IMPIANTO DI NEBULIZZAZIONE


Abbiamo installato un impianto automatico di nebulizzazione, questo impianto comprende:

  • Pompa silenziosa da 48watt

  • Tubo ad alta pressione

  • Pescante in ceramica

  • Timer

  • Set di ugelli super fini

Questo kit è stato acquistato da M.F Misting system e lo potete trovare direttamente sul nostro shop online.


Il kit è stato montato con due set di nebulizzatori e ogni set ne ha ben tre, così da riuscire a coprire l’intera superficie dello sfondo in 3D e non lasciare nulla scoperto dalla fantastica pioggia. Il buon Andrea ha settato l’inclinazione e la direzione degli erogatori e impostato il timer in dotazioni con nebulizzate prestabilite ad intervalli regolari per mantenere al meglio l’umidità e far crescere le piante, non solo quindi per le rane. Mi raccomando usare sempre e solo acqua di osmosi così da evitare calcare fastidioso sulle pareti e l’accumulo di calcare e materiali pesanti negli ugelli.

RISCALDAMENTO

Come fonte di riscaldamento per le rane per il momento ho optato per un tappetino da 20w collocato in modo orizzontale sul retro a metà terrario così da riuscire a scaldare in maniera ottimale senza seccare troppo le piante. Con un semplice termometro a sonda controllo la temperatura media che per le Trachycephalus resinifictrix varia dai 21° ai 26° con picchi massimi fino ai 29°. L’ideale sarebbe avere già la stanza con parametri stabili di circa 23°/25° così da ottimizzare sia la crescita delle piante che quella dei nostri esemplari.

La realizzazione di questo habitat naturalistico è il primo in collaborazione con Dre_Vivariums e ce ne saranno sicuramente altri, anzi vi anticipo già che stà lavorando ad altri terrari naturalistici che vedrete presto sul nostro profilo instagram e sul canale youtube.


Parlando di tempi di realizzazione e di costi per un'opera così creata, li vediamo nel dettaglio.

Terrario Terratlantis 60x45x60 149,90 euro

Piante di varia tipologia 110,00 euro

Sfondo 3D con annessa pompa, tubi, materiale vario e tempo di realizzazione 300,00 euro

Trio di luci Skylight 155,00

Impianto completo di nebulizzazione 120,00 euro

Radice di mangrovia 80,00 euro

Colonia di Trachycephalus resinifictrix 180,00 euro

Con questo raggiungiamo il totale di 1.094,90 euro.


Un costo che può spaventare molti che stanno leggendo questo articolo, non dovete spaventarvi, queste sono state le nostre scelte di materiali top e di fascia alta come le luci e piante. L’inserimento e acquisto delle rane consiglio sempre di farlo dopo 3/4 mesi dall’avvio del paludario così che le piante siano già ben cresciute e radicate.

C'è da tenere in considerazione anche la tipologia di habitat che stiamo andando a ricreare non è il consueto terrario o il box per la riproduzione classico, qui si parla di un vero e proprio ecosistema creato appositamente per questa tipologia di rane, come dice John Hammond in Jurassic Park “Qui non si bada a spese”. Creare un habitat per un essere vivente, studiare la conformazione biologica e della flora di un areale specifico è sempre molto interessante, riuscire

poi a far progredire e crescere il tutto lo è ancora più.

Questo paludario non servirà solo ad ospitare un piccolo gruppo di rane, servirà anche a mè per studiare il loro comportamento, il loro modo di riproduzione e di interazione con l'ambiente stesso che siamo andati a creare. Leggere una scheda di allevamento o un articolo come questo, visionare un video o un tutorial, leggere un libri dedicato ad una specie specifica o ad una famiglia non è che l’inizio di un viaggio, viaggia verso il sapere e la conoscenza di come poter mantenere al meglio e soprattutto in modo naturalistico una determinata specie di rettile. Questo è quello che cerco di trasmettere tramite i video e questi articoli, la voglia di imparare e di non fermarsi mai anche se si pensa di sapere già tutto o abbastanza, non smettiamo mai di imparare e di confrontarci tra di noi.

Come sempre vi ricordo che questo articolo è scritto con le mie personali competenze e esperienze, nulla toglie che un giorno verrà modificato o corretto in base agli studi e esperienze personali.

Resta un guida introduttiva per chi si avvicina al mondo dei rettili e degli anuri e vuole ricreare un terrario o paludario per loro.

Per tutti gli aggiornamenti inerenti alla crescita e maturazione di questo paludario e della vita delle Trachycephalus resinifictrix vi invito a seguirci su instagram e a seguire Andrea di Dre_Vivariums, seguono i link.


Scheda di allevamento per le Trachycephalus resinifictrix

Video dedicato a questo paludario: Paludario per Trachycephalus resinifictrix




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